Il canto delle sirene è melodia fatta per soli privilegiati: coloro ancora capaci di trascendere il quotidiano, per seguire il volo della propria immaginazione.Spesso i piccoli film, con i piccoli messaggi, le piccole protagoniste (come la buffa e malfagottata Polly, fotografa di vocazione ed improvvisata segretaria di professione) riescono meglio di quelli che di grande non hanno che la presunzione. è il caso di questo film femminile, e non femminista, opera prima di una regista canadese, che lo scorso anno ha fatto il giro di molti festival. Patricia Rozema (che del film ha assicurato la produzione, sceneggiatura, regia e montaggio...) improvvisa con molta leggerezza e umorismo su dei temi anche abusati: la satira del mondo delle gallerie e dei critici d'arte, i presunti avanguardismi intellettuali ed eventualmente sessuali, il privato di un personaggio timido e quasi sgraziato ma intelligente e sensibile.
Ne nasce una pittura psicologica e d'ambiente che riesce ad equilibrarsi assai bene sui diversi toni del racconto: a volte tenero, satirico, realistico, raffinato e quasi ricercato (con qualche, veniale tentazione).